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 BG Gilda

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Serina
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MessaggioTitolo: BG Gilda   BG Gilda Icon_minitimeGio Mag 15, 2008 8:44 am

Prologo

“Dannazione maledetto bucaniere! Sai quanto mi è costato mantenerli fino ad ora??? Per non parlare dei guadagni mancati… credi che ai clienti faccia piacere ritrovarsi dei marmocchi che girano e frignano per la magione? Spegnerebbero i bollori anche ad un ergastolano!”

Il grasso uomo fece per bere dal boccale di birra, ma con la coda dell’occhio osservò l’espressione del pirata, forse sarebbe riuscito a tirar su il prezzo ancora un po’.

“Altre 30000 monete e un barilotto del mio miglior grog e chiudiamo questa faccenda. Alcuni di loro sono esili e malaticci… non so neanche se riuscirò a venderli… sempre se supereranno il viaggio fino a Buccaneer’s Deen ovviamente”.

Col grugno imbronciato l’uomo allungò la mano verso il sacchetto di monete, con un cenno del capo il pirata impartì l’ordine ai suoi uomini. Quattro grandi gabbie vennero issate su altrettante scialuppe, nel silenzio della notte lasciarono la piccola insenatura di Nujelm, all’orizzonte illuminato dalla luna si stagliava il profilo di un gigantesco vascello.

Capitolo 1 – L’isola dei Ghiacci

La piccola imbarcazione attraccò al pontile dell’isola dei ghiacci alle prime luci dell’alba, al lato opposto della passerella in legno una nave ben più grande era assicurata alla terra ferma da numerose funi intrecciate.

“Sveglia ragazzo, siamo arrivati…”
Il Vendicatore dalla nera e pesante corazza porse una fiaschetta al giovane guerriero, il ragazzo era rannicchiato in una coperta di ruvida lana, tremava seduto sulle assi di prua cercando come meglio di proteggersi dalle violente sferzate di vento mattutino.
“…e cerca di darti un contegno, qui non sei tra i tuoi amici ragazzini.”
I due fecero scendere le cavalcature sul pontile reso scivoloso da una sottile coltre di ghiaccio, nella bruma mattutina si diressero verso il piccolo manipolo di case fatiscenti distanti poche decine di metri da loro. Poco più a est da una grande pira di ceneri quasi esauste si sollevava vorticando un leggero fumo nero, il ragazzo aguzzò la vista e gli parve di notare ossa e teschi umani tra i resti del falò, attorno ai loro piedi sul ghiaccio vi erano pozze di sangue raggrumato da giorni , evidentemente gli abitanti di questo villaggio erano stati gentilmente invitati a lasciare il posto all’equipaggio del vascello.
Infatti al centro delle catapecchie vide accampati diversi uomini e donne, alcuni riposavano ancora avvolti in grosse pellicce, altri sistemavano le loro sacche e consumavano una celere colazione. I due si avvicinarono ad un terzetto intento a dividersi strane radici sacchetti e erbe,
“Cabal, ecco il nuovo arrivato, ti avevo parlato del mio pupillo vero?”
disse il vendicatore rivolgendosi ad uno dei tre.
“Lasciami il tempo di sistemare alcune cose fratello Zephon e dopo avrà la mia attenzione, nel frattempo porta il ragazzo da Taipan e Belgarion, discutono sul ponte della nave.” Il vendicatore salutò il fratello con un cenno d’assenso e tornò indietro assieme al suo intimorito accompagnatore per salire a bordo del vascello. Seduti su delle casse in legno trovarono i due uomini immersi in una accesa discussione,
“Cabal si sta occupando delle questioni pratiche e dei futuri adepti ma c’è una questione da affrontare ora che il ferro è ancora caldo! Il console sa già dei nostri piani, è ora di risolvere una volta per tutte…”
L’accolito si interruppe vedendo il giovane estraneo accompagnato dal fratello
“Oh bene bene bene, benvenuto ragazzo! Lascia che mi presenti, sono Belgarion Von Mastrorill, accolito della Gelida Signora, ultimo Triunviro della repubblica del nord, tesoriere della famiglia,
ma che sciocco che sono… sicuramente sai già bene chi sono io!”

Taipan lanciò un’occhiataccia al fratello, troppe volte aveva sentito quegli epiteti elencati con grande soddisfazione e vanagloria, poi si presentò anche lui al ragazzo che fu fatto accomodare su una panca inchiodata alle assi.
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MessaggioTitolo: Re: BG Gilda   BG Gilda Icon_minitimeGio Mag 15, 2008 8:46 am

Capitolo 2 – Memorie

“E’ bene che ti racconti qualcosa di noi ragazzo mio, troppe voci girano sul nostro conto, probabilmente è stata l’ignoranza della gente che ci ha causato tanti problemi… in pochi sanno realmente chi siamo e cosa abbiamo costruito!”
L’accolito si sedette accanto al giovane guerriero, una luce brillò nei suoi occhi mentre scavando nei ricordi si apprestava al racconto.

“Tutto ebbe inizio in una fredda serata autunnale di qualche anno fa, allora ero ancora un ragazzo imberbe e inesperto, ma già in me il richiamo della Gelida era forte, mi apprestavo a diventare accolito per l’orgoglio di mio padre, guardia cittadina della porta Ovest di Vesper.
Dunque, quella sera mi recai alla locanda della Testa di Porco nei pressi di Vesper per mangiare qualcosa e riposarmi dall’estenuante addestramento, inoltre la mia cicatrice a forma di tridente mi aveva dato il tormento tutto il giorno, dunque ordinai una porzione di maiale e mi sedetti tranquillo in un angolo.
Subito notai una strana coppia, sembrava come se non si conoscessero, uno era certamente un guerriero, indossava un armatura pesante e aveva un alabarda appoggiata contro il muro.
L'altro notevolmente più anziano indossava un semplice corpetto di pelle ed era avvolto nel suo mantello nero... sembrava proprio un pirata!
Ma che ci poteva fare un pirata di Buccaner’s così lontano dalle sue terre?
La mia curiosità sulla strana coppia fu dovuta specialmente al volto deturpato da innumerevoli cicatrici del presunto pirata... ma tra un boccale e l'altro l'alcol ebbe il sopravvento e quasi non ci feci più caso.
Si fece tardi e quando stavo per recarmi nella mia stanza avvenne l'impensabile...
Il guerriero, urlando come un folle si stava spogliando della sua armatura pesante e stava mostrando una cicatrice sul suo petto.
Una bella rissa pensai...ma così non fu...
repentinamente estrasse il suo falcetto argenteo dalla cintura e lo sgozzò!
Rimasi immobile, non tanto per il gesto crudele, ma per il fatto che aveva la mia stessa cicatrice nello stesso punto!
Il locandiere iniziò ad urlare, qualcuno scappò, altri scesero dalle loro stanze.
Il guerriero pareva molto turbato dal suo gesto e stranamente rimase immobile...
A quel punto non mi restò che avvicinarmi, gli presi il braccio e dissi mostrandogli il petto: " Andiamocene da qui, non è più un posto sicuro, noi due dobbiamo parlare"
Il guerriero semplicemente annuì, uscimmo... imprecai perché cominciò a piovere e ci dirigemmo in piena notte alla volta di Vesper.”
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MessaggioTitolo: Re: BG Gilda   BG Gilda Icon_minitimeGio Mag 15, 2008 8:49 am

Capitolo 3 – Il Tridente Rovesciato

“Quel guerriero ero io ragazzo”, interruppe Taipan rivolgendo lo sguardo al giovane ospite,
“Cavalcammo senza sosta nei boschi evitando i sentieri, nel timore che la notizia dell’assassinio viaggiasse in fretta, più che altro mi lasciai guidare da Belgarion, ero troppo sconvolto per ciò che avevo appreso quella notte dal pirata e sorpreso nel vedere la mia stessa cicatrice sul petto di un altro uomo proprio quella sera. Questo evidentemente era il volere di Morgia.
Certi di non essere seguiti ci rifugiammo in una raduna poco fuori dalle mura della città, lontani da orecchi indiscreti, e riacquistando lucidità raccontai a Belgarion ciò che avevo appreso dopo anni di ricerca senza sosta, ed è quanto racconterò ora a te mio giovane amico.”


“La nostra storia ha origine a Nujel’m, quella che io e i miei fratelli portiamo indelebile sul petto non è una cicatrice, bensì un marchio. Vedi, quando eravamo ancora molto piccoli fummo marchiati a fuoco... noi siamo i figli delle meretrici di Nujel'm... figli di chissà quale padri... siamo fratelli bastardi.. Quella notte Nabuk il pirata mi raccontò la sua storia, o meglio… la nostra.
Noi, in età molto piccola, fummo venduti dallo schiavista che sfruttava le nostre madri a Nabuk, fummo rinchiusi in gabbie di legno e ferro e deportati da Nujale'm a Buccaners.
Lungo il tragitto avvenne la nostra deturpazione, fummo tutti marchiati a fuoco con la M... il simbolo della Mastrorill una delle navi pirata più grandi dell'epoca...immensa a detta di Nabuk, leggendaria...
Quella deportazione di bambini non la subimmo solo noi umani, ma c'erano anche bambini con la pelle più scura del carbone , e dei mostri con la pelle verde.
Fummo tutti marchiati ed i più fortunati di noi venduti come schiavi.
Io ebbi molta fortuna, fui allevato ed accolto in una famiglia, come un figlio, fui avviato alla via delle armi...
I miei genitori adottivi erano molto anziani, ed io non ebbi tempo di imparare a leggere e scrivere che essi morirono, ma in punto di morte, mi svelarono la mia identità... Io non ero un loro figlio legittimo, ma un bastardo...comprato per pochi soldi in uno squallido mercato.
Promisi a me stesso, anche se ci sarebbe voluta tutta la vita, di cercare le mie origini. Fu proprio a Buccaner’s che cominciò la mia ricerca, qualche vecchio mercante si ricordava ancora di quel carico di piccoli schiavi portati dal Mastrorill anni fa.”


“La mia adozione mi fu confermata da mio padre quella notte stessa”
Continuò freddo Belgarion
“puoi immaginare il mio stupore e la mia costernazione… non sapevo più chi fossi…
Ma la ragione prese presto il sopravvento, passammo intere giornate con Taipan a casa mia a pensare e pianificare su quello che avremmo fatto. Ci scambiammo un eterno giuramento… quello di riunire tutti i sopravvissuti a quella spregevole vendita, alcuni di loro potevano essere nostri fratelli di sangue…
Non sto qui a raccontarti degli anni passati in giro per Alseran, cercando informazioni, lasciando pergamene con il nostro marchio in giro per tutte le città e isole conosciute, anche nemiche, le delusioni e le vittorie nel ricongiungerci… ci vorrebbero giorni per raccontarti la storia di ognuno di noi…”


“E penso che il ragazzo sia più interessato al suo presente e al nostro futuro più che ai racconti malinconici di un accolito in soprappeso”
Esordì in tono scherzoso Cabal salito sul ponte dell’imbarcazione al seguito di una giovane brigante.
“Vieni con me ragazzo, è il momento di mostrarmi cosa ti ha insegnato il nostro fratello Zephon”
Il terzetto si congedò scendendo dalla passerella, mentre il Vendicatore rimase a bordo assieme ai due fratelli più anziani già nuovamente immersi in una fitta conversazione.
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MessaggioTitolo: Re: BG Gilda   BG Gilda Icon_minitimeGio Mag 15, 2008 8:51 am

Capitolo 4 – La Legione del Nord

Lo Stregone la brigante e il giovane guerriero proseguivano con un’andatura sostenuta attraverso il bianco paesaggio dell’isola delle nevi perenni, in direzione della grigia montagna che si ergeva al centro. Si fermarono dinnanzi ad uno spettrale cancello ai piedi della montagna, qui il freddo era ancora più pungente, un gelo innaturale capace di ghiacciare l’animo stesso. Lo stregone sguainò una lucente spada bianca, altrettanto fece il guerriero cercando di celare la sua paura.
“Rimani vicino a noi ragazzo e non indietreggiare, non tornerò indietro per te…”

Varcati i cancelli, i tre avanzarono per un lungo corridoio in pietra che sembrava scendere sin nel cuore della terra, nella semioscurità avvertirono la presenza di piccole creature affacciarsi dagli anfratti e cunicoli laterali. Proseguirono per diversi minuti attraverso cripte e stanze, scendendo scalinate impervie fino a fermarsi dinnanzi ad un pesante portone in ferro, decorato come se mille anime fossero state intrappolate nel metallo e cercassero di uscirne disperate.
Dopo di te ragazzo” si rivolse Cabal al guerriero con un sorriso di sfida.
Il ragazzo non fece in tempo a varcare la soglia che fu investito da un urlo agghiacciante, a pochi metri da lui una orribile strega dal volto avvizzito si preparava a lanciare mortali anatemi contro l’intruso, non riuscì a proseguire di un passo che dai lati del nuovo corridoio gli si scagliarono contro due scheletri armati di scimitarra. Con la forza della disperazione riuscì a parare il fendente di uno dei due, ma quando ormai pensava di soccombere all’improvviso assalto sentì una freccia sibilare a un palmo dal suo orecchio e infilzarsi in pieno volto della vecchia megera che stramazzò al suolo, dall’altro lato vide un getto di liquido verde investire e corrodere le ossa dello scheletro che stava per colpirlo.
“Forza ragazzo! E’ tutto tuo, mostraci il coraggio di un Vesperita!” Gli incitò lo stregone mettendosi da parte.
Il guerriero riprese l’equilibrio dal colpo parato e rispose a sua volta con un fendente colpendo le ossa dure come l’acciaio dell’ultimo scheletro che si ergeva dinnanzi a lui. La creatura non morta e il guerriero cominciarono una danza mortale che avrebbe visto un solo vincitore.
“Combatti Ragazzo! Senti l’odio crescere in te, annienta i tuoi nemici, spargi il terrore tra le genti”
La voce dello stregone sovrastava il clangore della battaglia, tuttavia il suo sguardo era perso nel vuoto come se stesse parlando con un indefinito interlocutore.
“E’ finito il tempo delle parole! quando nessuno vuole ascoltare solo il rumore delle armi può trafiggere le menti degli stolti! Non ho sputato sangue in questo inferno per farmi deridere dalla mia gente più che dai nemici. A Vesper nulla è dovuto? Bene! Pretenderemo con la cappa e la spada quanto ci è dovuto…Saranno le teste dei nostri nemici a parlare per noi!”
“Non cedere di un passo ragazzo! La nostra armata non cederà mai di un passo, il gelido abbraccio del Nord calpesterà chi gli si pone davanti!”





Il ragazzo con fatica si reggeva in groppa al suo cavallo, un taglio profondo su una tempia lo aveva avvicinato alla morte quella mattina, il sangue continuava a colargli sul viso, col braccio sinistro indolenzito dai colpi parati non riusciva neanche a tamponare la ferita. I tre varcarono finalmente i cancelli per uscire alla luce di un sole ormai alto e tiepido . Il giovane guerriero sentì una mano appoggiarsi alla sua spalla,
“Sei stato bravo ragazzo, una prova forse più dura delle tue capacità, ma te la sei cavata.”
Ora tieni alto il capo e mostra uno sguardo fiero, La (nome gilda) sta aspettando te ora”
Dicendo questo indicò dinnanzi a loro uno schieramento di uomini e donne bardati a guerra che si avvicinava lentamente.
“Salpiamo per Vesper, del sangue che hai versato oggi ne farai un giuramento, la tua vita è la nostra, la nostra vita è tua.”
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MessaggioTitolo: Re: BG Gilda   BG Gilda Icon_minitimeVen Giu 06, 2008 2:56 am

Capitolo 5 - Il Giuramento

Capitolo 5 – Il Giuramento

Stranito il ragazzo aveva attraversato i cancelli di Vesper, una sensazione fastidiosa lo accolse appena giunto in piazza, non era la fatica per la prova appena affrontata, non era la stanchezza per il viaggio dall’isola dei ghiacci. Come guerriero alle prime armi si era sentito sempre invisibile agli occhi della popolazione, era un giovane avventuriero come tutti gli altri, ma ora camminando al seguito di quel folto gruppo si sentì gli occhi puntati addosso. Percepì sulla pelle la curiosità negli sguardi di chi incrociavano per le strade, qualcuno osò rivolgergli un ghigno di scherno.
“Tieni il passo ragazzo” fu distratto dalle parole dello stregone che capeggiava la formazione
“Ora varcherai i cancelli di quella che finora fu una semplice casa, chiusa a chi non era portatore del marchio”
Dirigendosi verso sud, superando vicoli e ponti angusti, giunsero dinnanzi ad un grande edificio,
“Questo luogo in passato ospitava un’importante gilda, è ora di ridare lustro a queste mura costruite sul sangue dei fondatori dell’Impero”
Varcarono i cancelli per entrare in un enorme salone, la sala delle riunioni gli era stato spiegato, lasciarono le armi ingombranti su una rastrelliera e tutti entrarono in un ambiente più raccolto.
Una stanza nell’ala Ovest quasi priva di mobilio, alle nude pareti soltanto candelabri che diffondevano una luce fioca, le finestre chiuse da pesanti tendaggi scarlatti. Sul pavimento vi era un grande cerchio, racchiudeva un pentacolo dipinto con un rosso di una tonalità che il ragazzo aveva imparato a conoscere, al centro del pentacolo un bacile in pietra. I Legionari si disposero ordinatamente lungo la circonferenza, Cabal invitò il ragazzo con lui al centro. Estrasse da un fodero un pugnale malese di finissima fattura, fatto di nero metallo, decorato con gran maestria, senza distogliere lo sguardo dal nuovo adepto incise il palmo della mano sinistra facendo gocciolare il sangue nel catino.
“Questo pugnale mi è stato regalato in passato dai Custodi del Tempio di Morgia, con questo incido la mia carne per ricongiungermi al passato, il mio sangue invece è versato per il futuro, è raccolto su questa pietra mischiandosi a quello dei miei fratelli.”
Lo stregone passò il pugnale al ragazzo.

Legionario, fai giuramento solenne dinnanzi a tutti noi, cedi il tuo sangue come linfa della rinascita. Combatterai per la Legione, combatterai per Vesper. Possa il tuo sangue nutrire la pietra inerte, così che questa diventi nuovo mattone per ricostruire ciò che fu un tempo. L’Impero risorgerà dalle ceneri, soltanto i meritevoli sorreggeranno il nuovo ordine. Sacra sarà per te la parola di un Accolito o Vendicatore, a prescindere del tuo credo, continuerai a seguire i dettami e le leggi di questa temporanea repubblica fino a quando la rinascita avrà compimento. Il nostro sangue riporterà alla vita i fantasmi del passato, nuova carne verrà plasmata sul nostro ideale, il gelido vento del Nord soffierà su tutta Alseran, i vessilli di Vesper saranno nuovamente portatori di terrore. Mostrati spietato con i tuoi nemici e pretendi il rispetto dei tuoi alleati, lo guadagnerai sul campo, con il ferro e con il fuoco. Il tuo dolore sarà il nostro, la tua vittoria sarà la nostra vittoria.”

Le parole dello stregone danzarono per l’ambiente vuoto della stanza insinuandosi nella testa del guerriero come una litania ipnotica, lo sguardo di tutti ora indugiava sul discepolo.
Il silenzio fu interrotto soltanto dal gocciolio sulla pietra, nuovo sangue era stato versato.

“Lo Giuro”.
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